venerdì 6 gennaio 2017

Devianza della popolazione straniera (post del 2005 circa)

[Carico qui questo mio vecchio scritto per la comodità di avere a disposizione un link]

"Su tre persone denunciate per omicidio, una è straniera. E, quasi sempre, è irregolare"

Questo dato - in sé corretto - che esposto in questo modo è adattissimo al medium televisivo, mostra tutta la sua superficialità ad un'analisi più accurata. Anzi direi una superficialità criminale. Il dato sulla devianza degli stranieri in Italia infatti è semplicemente preso pari pari dai dati forniti dagli apparati di pubblica sicurezza. Analizziamoli.


1) Il dato degli stranieri REGOLARI:

A sentire il Viminale (http://snipr.com/1nnn1) a un 5% di popolazione di origine straniera residente *regolarmente*, corrisponde un 5% dei criminiconsumati complessivamente sul territorio nazionale. Cioè la tendenza alla delinquenza tra i regolari e gli italiani sembrerebbe identica.

Riflessione: dato che oltre la metà dei 2.500.000 e passa di stranieri regolari è stato a suo tempo irregolare (vedi chiosa in fondo al post[*] per la storia delle sanatorie in Italia) se ne deduce che 1.250.000 stranieri sono stati in passato "gente con un tasso di criminalità alto". Come mai con le successive sanatorie il tasso di criminalità degli stranieri regolari non è aumentato? Seriamente: smettono di delinquere quando si regolarizzano?

Allora regolarizziamoli! Se no, almeno, proviamo a spiegare l'arcano.


2) Inconfrontabilità delle fasce di età tra stranieri e italiani:

Il campione della popolazione immigrata non è statisticamente paragonabile con la popolazione italiana complessiva. L'83% degli immigrati regolari, nel 2006, aveva meno di 45 anni. Il 60% aveva meno di 35 anni. Questa non è la distribuzione della popolazione italiana. Infatti gli italiani con meno di 45 anni sono solo il 54% della popolazione, e solo il 40% ha meno di 35 anni.

Ora, dato che la tendenza statistica al crimine decresce con l'aumentare dell'età (sempre ISTAT http://snipr.com/1nobe), per poter paragonare la tendenza alla criminalità dei due campioni bisognerebbe normalizzare il dato anagrafico. Cosa che né il Viminale né la polizia fanno, dato che non è il loro mestiere e fondamentalmente non gliene frega nulla.

Osservazione: dato che la popolazione straniera è molto più giovane di quella italiana, ci si aspetta da loro la stessa tendenza a delinquere che si nota *non* nella popolazione italiana complessiva, ma *solo* in quella che ha meno di 45 anni. Che è molto più alta di quella media.


3) Inconfrontabilità reddituale tra italiani e stranieri:
(Fonti: 'fisco oggi' per il reddito medio dei lavoratori immigrati, qualunque fonte per il reddito medio procapite italiano)

Il reddito procapite medio dichiarato dai cittadini italiani, nel 2003, è stato di quasi 26.000 euro annui. Il reddito procapite medio degli stranieri, nello stesso anno, si è aggirato intorno agli 11.000 euro annui.

Osservazione: Dato che la tendenza statistica al crimine aumenta al diminuire del reddito, il campione straniero dovrebbe essere confrontato con un campione italiano con uguale livello reddituale. Per un livello di reddito di 11.000 euro annui, la tendenza a delinquere aumenta enormemente rispetto a quella media, tra la popolazione italiana.

Riflessione conclusiva

Lo straniero regolarizzato, pur con un reddito pari a meno della metà di un italiano medio, e pur con un'età media che lo rende anagraficamente più propenso al crimine, delinque nella stessa misura di un italiano. Cioè in altre parole lo straniero regolare ha una tendenza a delinquere *inferiore* a un italiano. Questa tendenza alla maggiore legalità andrebbe spiegata.

La ragione, secondo me, sta nel fatto che uno straniero al primo reato viene espulso dal paese, mentre un italiano che commette *lo stesso* reato non verrà mai espulso in Burkina Faso. Questo sia che lo straniero si sia macchiato di omicidio, sia che abbia tirato un ceffone a uno che non ha rispettato uno stop.

In altre parole il cittadino straniero è soggetto a leggi più draconiane di quelle a cui è soggetto un italiano. Per una sciocchezza può perdere tutto ciò che ha. Per questa ragione lo straniero delinque meno, ripeto MENO dell'italiano nelle sue stesse condizioni reddituali e di età. Dati statistici alla mano.


4) Il dato degli irregolari:

Mi sono sempre chiesto: cosa succede se dal computo dei reati di un clandestino *togliamo* il reato di immigrazione irregolare (che scatta dopo che uno non si allontana in seguito ad un decreto di espulsione)? Il reato di immigrazione irregolare non andrebbe computato, perché il 100% degli irregolari è irregolare per definizione! Se togliamo questo reato, che scatta ogni volta che la polizia ferma uno straniero irregolare per strada a prescindere se stava rubando un autoradio o se stava aiutando una vecchia ad attraversare, è probabile che il numero dei reati scenda vertiginosamente anche per la popolazione irregolare.

Tant'è quel reato sembrerebbe essere contato nel computo, se il ministro degli interni si sente in dovere di specificare che: "Occorre anche distinguere i reati contro beni protetti dal Codice penale da quelli in violazione della legge sull'immigrazione. Il clandestino a cui viene dato l'ordine di allontanarsi dall'Italia e non lo fa, commette reato, ma non ha stuprato nessuno".

[*] Storia delle sanatorie:
Prima sanatoria (1986): emersi 118.000 (tra i quali chi scrive)
Sanatoria Martelli (1990): emersi 235.000
Sanatoria Dini (1995): emersi 259.000
Sanatoria Turco/Napolitano (1998): emersi 251.000
Sanatoria Bossi/Fini: emersi 700.000

TOTALE ex clandestini, che oggi delinquono né più né meno che un italiano medio: 1.563.000: più della metà del totale degli stranieri in Italia.