domenica 9 maggio 2010

Vampiri un po' troppo umani

Così è la Grecia il primo paese europeo a dover affrontare il "rischio sovrano". Se si esclude l'Islanda ovviamente.

Ora si scopre che il governo di Karamanlis si era comportato come un comunissimo CdA di un'azienda all'apparenza affidabile: ha abbandonato qualunque visione di lungo termine, cioè che andasse al di là della propria vita se non addirittura del proprio mandato elettorale, aumentando i costi e truccando i bilanci.

I nodi alla fine sono venuti al pettine e, dato che la crisi greca non è una crisi momentanea di liquidità ma una crisi di insolvenza, si è aperto lo spazio per i cosiddetti "speculatori". Intanto parliamo di questi speculatori, riesumando una vecchia intervista di Focus Economia (Radio24) a Giulio Sapelli, ordinario di Storia Economica alla Statale di Milano. L'intervista è datata 11/12/2009.

Emergono da quest'intervista due punti meritevoli di approfondimento.

1) Un concetto etereo:

Così viene definita la "finanza mondiale" nel file audio linkato, e non si può dare torto. Si parla della "speculazione" spesso in termini che farebbero pensare ad una razza aliena scesa su terra, ma ovviamente così non è dato che costoro hanno nome, cognome e cittadinanza.

Ciò che viene definito "speculazione" è in realtà ormai la fonte principale di reddito dell'intero mondo occidentale. Chiunque siate, qualunque lavoro facciate, una parte sostanziale del vostro reddito e del vostro tenore di vita deriva dall'utile prodotto da attività finanziarie.

Certo, soggettivamente uno può auspicare una situazione differente. Ma c'è il dato oggettivo: io - italiano medio - sono pagato più di 10 volte tanto un indiano medio che fa il mio stesso lavoro in India. Ciò significa che consumo 10 volte di più, cioè che ho un tenore di vita superiore. E tutto ciò in ultima analisi fa sì che io abbia un'aspettativa di vita di 82 anni contro i 68 dell'indiano medio. Perché? Semplicemente perché vivo nel "corazón de la grande Babylón", e l'indiano invece no.

Ma, come detto, una grossa fetta di questo mio reddito e questo mio tenore di vita è dovuta - direttamente o più spesso indirettamente - da denaro prodotto in attività finanziarie senza le quali avrei un reddito più basso. Se avete dei dubbi su questo concetto pensate proprio alla Grecia: la sparizione del settore finanziario ha già prodotto un taglio del 10% sugli stipendi del pubblico impiego tanto per iniziare, e probabilmente ulteriori tagli nelle pensioni. Ciò produrrà un ciclo depressivo di retribuzioni e consumi alla fine del quale l'economia Greca somiglierà molto a quella di un paese della sponda meridionale del mediterraneo.

Perché dico questo? Perché comunque la pensi tu lettore, che tu sia marxista, liberista, nazi-maoista o anarchico-moderato, una cosa non la puoi fare: non puoi negare la realtà. E la realtà oggettiva dice che tu, e io, viviamo anche grazie alla rendita del settore finanziario delle nostre economie e al suo indotto. Dopo di che possiamo anche decidere di fregarcene e proseguire lo stesso nelle nostre convinzioni, ma non possiamo far finta che non è vero.

Il fatto che la componente di "rendita" sia preponderante nella qualità di vita di ciascuno di noi, però, mi fa pensare che le nostre nazioni non decideranno mai "volontariamente" di ritornare nelle fabbriche e nei campi. Lo faranno solo se costrette.

2) Nichilisti:

Dice Sapelli che gli speculatori non vanno presi alla leggera, perché sono privi di qualunque visione di lungo periodo. Sono dispostissimi a far saltare la finanza mondiale.

Ha ragione e trovo sensata la sua preoccupazione, ma io la condivido da trent'anni. Lui - ho impressione - da ieri. In realtà la speculazione finanziaria è solo un sistema efficiente (in senso di rapido) di produzione del profitto. Data la natura molto rapida del ciclo produttivo, le crisi cicliche di sovrapproduzione ("bolle") nel settore finanziario si presentano con maggiore frequenza che negli altri settori, e direi che anche l'incapacità di una visione di lungo termine ha in qualche modo a che fare con la rapidità del ciclo.

Ma il problema non sta nel nichilismo di alcuni malvagi vampiri: il problema sta nel sistema che ha posto a proprio fondamento il dogma del libero mercato, ed è questo ciò che provoca le crisi cicliche di sovrapproduzione. Qualunque sia la loro frequenza.

1 commento:

  1. Consumare 10 volte tanto per solo 14 anni di vita in più è un buon esempio di ritorni decrescenti.

    http://www.harbornet.com/folks/theedrich/hive/Tainter/SocietalCollapse.htm

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