sabato 2 gennaio 2010

Struttura militare e ordine pubblico in Iran

Come promesso, cercherò di dare un quadro generale delle forze armate e di polizia in Iran. Non sono importanti tanto i numeri (se non in senso relativo) quanto il grado di politicizzazione.

Premessa

All'alba della caduta del regime monarchico il paese doveva affrontare una situazione disperata per quel che riguarda le forze armate.

L'esercito era inaffidabile, diciamo da colonnello in su. Lo Shah aveva fatto un uso estensivo dell'esercito nelle operazioni di repressione, così molti generali si erano macchiati di crimini orrendi e di lì a poco sarebbero stati fucilati, oppure ormai vivevano all'estero. In altre parole le forze armate erano state decapitate.

In più due gravissimi pericoli minacciavano il paese: l'invasione del la regione del Khuzistan da parte dell'Irak, e l'insurrezione armata dei Mujahedin del Popolo (MKO) i quali lanciarono una catena di attentati in tutto il paese uccidendo molti politici di primo piano.

Era naturale quindi, per la neonata Repubblica Islamica, pensare ad una sorta di esercito popolare politicamente affidabile. La prima organizzazione creata in tal senso fu quella dei Pasdaran. Ma vediamo in dettaglio.

L'esercito regolare

Composto dalle forze di aria, terra, mare e difesa aerea (quest'ultima è separata dalle forze aeree). E' di leva con ferma obbligatoria di due anni e ha il compito di difendere la sovranità nazionale.

L'organizzazione logistica e il finanziamento fanno capo al ministero della difesa. In tutto conta circa 800.000 uomini.

A partire dal 1979 l'esercito non è mai stato utilizzato con compiti di ordine pubblico. Tant'è che nel 1990 l'unico reparto con compiti di polizia (la Gendarmeria) è stato incoporato nelle forze di terra.

Polizia

Fa capo al ministero degli interni e al ministero di giustizia. Di recente si è dotato anche di un corpo femminile. Il numero degli agenti distaccati in reparti antisommossa sembra essere decisamente ipertrofico rispetto al numero generale degli agenti, il che indica un timore radicato nei confronti della possibilità di sommosse.

In generale le sommosse prevedono tre livelli di allarme. Livello bianco: ciascuno dei reparti (polizia, Basij, Sepah) fa ciò che è di sua competenza ordinaria. Livello giallo: i Basij affiancano la polizia, la Sepah è in allerta. Livello rosso: la Sepah espleta direttamente funzioni di polizia antisommossa.

Ettela'at

Il servizio segreto. Fino all'agosto 2009 il comando era nominato e controllato dal Ministero degli Interni (e di conseguenza dal Parlamento). A quel punto, a causa di differenze di vedute sulla natura del movimento verde, la Ettela'at è stata decapitata e profondamente riorganizzata.

Il problema consisteva nel fatto che la Ettela'at - ai tempi guidata da Mohsen Ejei - non aveva elementi per collegare le manifestazioni di massa pro-Mousavi a eminenze grigie estere, anzi, le considerava frutto di un'azione spontanea e da affrontare come tale.

D'altra parte il regime aveva necessità di avere il supporto del servizio segreto nella sua politica volta a collegare il movimento con le potenze estere. Insomma lo stesso tipo di situazione che vide Bush e la CIA ai ferri corti diverse volte sulla questione Irak ("il servizio segreto deve trovare la giustificazione oggettiva dell'azione politica dell'amministrazione" - Rumsfeld).

Oggi, dopo la riorganizzazione, la Sepah (vedi sotto) è stata dotata di un proprio servizio segreto che è praticamente fuori da qualunque controllo istituzionale.

Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica

Ovvero in persiano "Sepahe Pasdarane Enghelabe Eslami" (سپاه پاسداران انقلاب اسلامی), spesso chiamata semplicemente "Sepah", oppure negli articoli in inglese IRGC (Islamic Revolution Guards Corp).

Il corpo è previsto dalla costituzione della Repubblica Islamica come forza militare parallela all'esercito. Conterebbe 120.000 uomini con propri reparti d'aria e di terra. Ha compiti di difesa territoriale ma, e recentemente direi soprattutto, di ordine pubblico.

Nella difesa estera affianca l'esercito (nel ruolo di reparto con compiti di guerra asimmetrica) e nel mantenimento dell'ordine pubblico affianca la polizia (prendendone direttamene il comando quando necessario).

Ha avuto un peso fondamentale nell'addestramento dei reparti militari dello Hezbollah libanese e, recentemente, ha eseguito operazioni in Irak (anche se con un profilo basso).

Non è azzardato identificare la Sepah con la stessa Repubblica Islamica, come sarà dimostrato nel prossimo articolo dove ne analizzeremo il ruolo economico.

Basij

Il termine (بسیج) in persiano significa "mobilitazione volontaria". La prima campagna fu lanciata dall'Ayatollah Khomeini. In tutte le città del paese, nelle moschee, si raccoglievano aspiranti volontari per il fronte. I volontari Basij ebbero un ruolo fondamentale nella resistenza di Khorramshahr, che ha notevolmente rallentato l'avanzata delle forze corazzate irachene.

I Basij sono organizzati in uffici presenti presso quasi tutte le moschee del paese. Inoltre ogni ufficio pubblico, fabbrica, scuola o università ha in teoria i suoi Basij.

Con la fine della guerra il corpo dei Basij si è piano piano trasformato in polizia antisommossa e soprattutto in una sorta di "buon costume". Per la popolarità dei Basij si trattò di un vero e proprio anti-climax, perché un conto è sacrificarsi per la patria davanti ai cannoni di Saddam, altro conto è far salire sul van una ragazzina col velo fuori posto a calci (uso le parole del figlio Hemmat, uno dei martiri Basij più amati del paese).

Questo cambio di "ragione sociale" ha avuto come effetto un calo notevole di iscrizioni, tant'è vero che da qualche mese la milizia è stata accorpata direttamente sotto la supervisione della Sepah.

Ma l'essere accorpati in un reparto militare ha anche fatto cadere qualunque residua parvenza volontaristica e popolare dei Basij. Pertanto, ora, in tutte le università e molte moschee si chiede la chiusura dei loro uffici, poiché non v'è ragione che una forza militare abbia un ufficio in un luogo di culto o di istruzione.

Tra le stime realistiche, le più ottimiste davano ai Basij una forza di circa 400.000 tra elementi attivi e riservisti. Sono divisi in battaglioni femminili ("Zahra") e maschili ("Ashura"). Ma è probabile che il numero sia calato a causa degli eventi recenti.

Nota di costume: le donne Basij sono chiamate col nomignolo popolare spregiativo di "Fatì commando", dove "Fatì" è diminutivo Fatemeh. Suona un po' come suonerebbe in italiano "Concettina-commando".

Ansar

Nome completo: Ansare Hezbollah (انصار حزب الله) che letteralmente significa "aiutanti del Partito di Dio".

Gruppo paramilitare fortemente ideologico e conservatore. Sono nati a metà anni novanta sotto la presidenza Khatami con il finanziamento diretto di Khamenei. La ragione di fondo fu la riottosità dell'amministrazione Khatami nel dare ordine di repressione contro i movimenti studenteschi di allora.

Attraverso il comando diretto (e non ministeriale) su questi reparti, e attraverso il potere di nomina della "catena di comando" della Sepah e dei Basij, il Leader dimostrava di possedere il vero potere nel paese chiunque fosse il presidente. Su questo Massimo D'Alema, in occasione di un incontro con Khatami, disse una delle poche frasi intelligenti della sua vita: "quando il capo del governo di un paese parla come se fosse il capo dell'opposizione, allora c'è qualcosa che non quadra nel paese".

Gli Ansar sono responsabili di attacchi diretti contro i dormitori degli studenti alle università e di almeno un caso di omicidio.

Heydarian

Formazione di recentissima istituzione di cui so pochissimo. So solo che sono agli ordini diretti del Leader e sono la sua guardia personale. Probabilmente formata da elementi scelti da altre formazioni.

"Quelli in borghese"

Chiamati in inglese "plainclothes", in persiano "lebas shakhsi" (لباس شخصی). Più che di un gruppo paramilitare si tratta di una modalità operativa dei membri inquadrati nei reparti sopra descritti.

In breve, un Pasdar o un Basij possono attaccare una manifestazione a colpi di spranga, coltello o sciabola, ma farlo senza portare un'uniforme. In tal modo non sono riconosciuti come appartenenti alle forze dell'ordine e tuttavia agire sotto la protezione dei colleghi in uniforme. In italiano il termine "provocatori" rende abbastanza l'idea, ma con una vena omicida in più.

Altre volte sono gruppi organizzati di Ansar, e altre volte ancora semplici delinquenti pagati dal regime. Questa è la recente politica di Naghdi, capo dei Basij e del già menzionato servizio segreto della Sepah, per far fronte al calo di sottoscrizioni.

Ci sono foto di elementi del Hezbollah libanese - in addestramento in Iran - in mezzo ai "plainclothes" che agiscono come forze di repressione. Queste foto si dice abbiano fatto una certa impressione in Libano e messo in difficoltà il partito, facendo incazzare non poco Nasrallah con Ahmadinejad.

Nel prossimo post, il ruolo economico della Sepah nel paese.

Nessun commento:

Posta un commento