mercoledì 26 agosto 2009

Le colonne della società - I


Oggi sfatiamo un mito: non esistono regimi senza consenso. Si tratta solo di cercarlo - il consenso - nei posti giusti. Le peggiori tirannie della storia non sono certo nate su Marte, hanno semplicemente organizzato la società. Hanno deciso chi stava dentro e chi stava fuori, chi lavorava e chi si faceva mantenere.

Ho sempre diffidato di coloro che si scandalizzavano per il fatto che un dittatore "uccide il suo stesso popolo". Dio non ha disegnato righe sulla terra. Dio non ha deciso che un turco di Tabriz è il "mio popolo" in quanto iraniano, mentre un turco di Baku non lo è: lo ha deciso il trattato di Golestan, nel 1813. Non Dio, non un caso inevitabile, non la natura, ma un trattato.

Non c'è alcuna differenza etnica, religiosa, linguistica tra un turco di Tabriz e uno di Baku. L'unica differenza è il passaporto. Eppure se un dittatore iraniano bombarda Tabriz per sedare una rivolta, egli ci scandalizza come "tiranno". Ma se lo stesso individuo, in guerra, bombarda Baku, beh, è solo un atto di guerra... potrebbe persino capitare al capo di uno stato democratico...

E' l'uomo de decide "chi è dentro e chi è fuori", e cerca di imporre questa decisione e renderla oggettivamente valida. Se riconosciamo a una potenza estera il diritto morale di bombardare gli "stranieri", come facciamo a non riconoscere anche a Mussolini il diritto di decidere - dal suo punto di vista - chi sono i "veri" italiani? o ad Ahmadinejad il diritto di decidere chi sono i veri musulmani? Così costoro si comportano da "stranieri" con chi non fa parte del gruppo.

Che noi lo accettiamo o no, questo è proprio quel che accade: quelli che noi consideriamo "popoli" non sono altro che passaporti, burocrazia. In una parola sono "sovrastruttura", che è nata per una decisione di uomini e che si è perpetuata attraverso la dialettica storica: non c'è nulla di divino, naturale, trascendente o inevitabile in tutto questo.

Messa così, diventa chiaro cosa intendo col fatto che persino le più sanguinarie dittature hanno un "consenso". Ce l'hanno infatti tra ciò che considerano il "proprio popolo": Hitler godeva del consenso dei nazisti, Ahmadinejad gode del consenso dei pasdaran. Gli altri tedeschi, gli altri iraniani? Non erano il "popolo" di Hitler e non sono quello di Ahmadinejad: sono un nemico da sottomettere, terre da espropriare, manodopera da impiegare nelle fabbriche di "nostra" proprietà.

Sono a tutti gli effetti un altro popolo.

Riprenderemo il discorso domani, per renderlo più attinente all'argomento di questo blog.

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