venerdì 10 luglio 2009

Un regista al parlamento europeo

Sbobino e traduto il filmato della parte finale dell'intervento di Mohsen Makhmalbaf al parlamento europeo.
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Cercherò di essere breve.

A coloro che hanno chiesto come si faccia ad essere certi del fatto se ci sono stati dei brogli, per parte mia chiedo: se le elezioni si sono svolte regolarmente, perché il governo ha immediatamente proibito gli assembramenti di più di quattro persone in tutto il paese, e proibito le manifestazioni dell'opposizione? Se questo governo è l'espressione della maggioranza del paese, perché allora si è sparato sulla folla, si sono effettuati arresti in massa, e sostanzialmente si è imposta la militarizzazione del paese?

Ovviamente sulla base di questi eventi il minimo che si può richiedere è che il governo permetta all'opposizione di esprimersi liberamente, onde poter giudicare l'appoggio di cui gode la presidenza. Io ho consegnato 27 pagine di documentazione tradotta in inglese alla signora Rosemarie, documentazione in cui si chiariva il modo in cui è stata progettata la pubblicazione di un risultato elettorale falso. Ho anche messo a disposizione di questo parlamento una sessantina di filmati girati dalla gente con i cellulari, che documentano la repressione, le uccisioni e gli arresti. Tutto ciò al fine di mostrare ciò che sta accadendo in Iran in questo momento.

Il secondo punto è che noi chiediamo al mondo qualcosa di più di un semplice complimento. Non vogliamo che il mondo si metta la mano sul petto dicendo che è solidale col nostro dolore, e poi torni a fare affari con il governo iraniano. Perché non fate con l'Iran la stessa cosa che state facendo con il governo golpista dell'Honduras?

Il terzo punto riguarda Ahmadinejad. Ieri sera in un discorso televisivo ha detto "noi siamo riuisciti ad amministrare bene l'Iran, ora dobbiamo amministrare il mondo". Ha detto che il mondo manca di leadership e che l'obiettivo del suo secondo mandato è quello di ovviare a questa mancanza. C'è anche un suo filmato su internet, in cui promette ai religiosi di Qom che presto il paese avrà a disposizione l'energia atomica e che la repubblica islamica diventerà un regime islamico.

Voi sapete che comunque sia fino a tre settimane fa l'Iran godeva di un 20% di democrazia. Potevamo eleggere i nostri parlamentari e il nostro presidente, sebbene l'esercito, la polizia, e persino gli introiti della vendita del greggio erano gestiti da Khamenei. Ma da tre settimane il paese è entrato pienamente nella dittatura, e lo stesso Ahmadinejad di oggi è totalmente diverso all'Ahmadinejad di 4 anni fa. D'ora in poi lui non sarà un presidente eletto, ma il portavoce del regime islamico.

Un'altra cosa che mi viene chiesta è perché insistiamo per una nuova elezione. Il fatto è che ciò rappresenta il minimo accettabile per il popolo iraniano. Si tratta di quel 20% di democrazia che gli è sfuggito dalle mani. In qualunque reazione internazionale è necessario che venga sottolineato che la presidenza di Ahmadinejad è disputata, ed è ovvio che prima o poi si deve porre il problema di far tornare al popolo la possibilità di eleggere il presidente.

Poi mi vengono poste delle domande sul signor Moussavi. Il signor Obama asseriva che tra Ahmadinejad e Moussavi non c'è differenza. Io ho risposto che allora non c'è differenza nemmeno tra Obama e Bush. Come si fa a dire che non c'è differenza? La repubblica islamica è un quadro istituzionale all'interno del quale ci sono personaggi come Ahmadinejad che si ispirano a Hitler, e peronaggi come Moussavi che si ispira a Mandela. Noi non possiamo importare Mandela dal sudafrica o riesumare Gandhi dall'India perché vengano a salvare il nostro popolo, dobbiamo per forza scegliere tra i politici che abbiamo.

Chiunque sia Moussavi, è riuscito ad ottenere l'appoggio del suo elettorato. Il fatto che egli stesso sia criticato è un fatto a sé. Oggi il movimento verde in Iran per molti versi ha già superato Moussavi, è un movimento democratico, pacifista, antinuecleare. Certamente molti iraniani criticano la repubblica islamica alla radice. Io stesso sono una delle persone convinte che il cambiamento del presidente lascia irrisolti molti dei nostri problemi. Ma noi in questa fase dobbiamo chiederci cosa vuole il popolo e cosa ha la possibilità di volere. Vedete, le persone hanno avuto dei costi durante la rivoluzione del 1979 per vedersi poi disilluse. Forse costoro non hanno in animo di affrontare nuovamente i costi di un'altra rivoluzione, ma questo non vi dà il diritto di pensare che allora non devono nemmeno avere questo movimento.

Io ritengo che il popolo non sia affatto remissivo. Credo che il conflitto stia covando sotto la cenere. Quello che mancava alla gente non era l'informazione: sono trent'anni che la gente sa esattamente cosa gli è capitato. Ogni ragazzo o ragazza ha subito delle punizioni fisiche, magari perché pescato mano nella mano con il partner. Subiscono umiliazioni perché si sono innamorati... in Iran si dice che in passato ti annusavano il fiato per scoprire se avevi bevuto dell'alcool. Ora te lo annusano per scoprire se hai detto "ti amo" a qualcuno. Le nostre libertà si stanno via via restringendo.

Avete chiesto qual è l'appoggio del governo tra i mullah. Tre giorni fa l'associazione dei docenti di teologia di Qom non ha riconosciuto Ahmadinejad come presidente. Importanti ayatollah come Taheri di Isfahan, Montazeri, Sanei, hanno tutti preso parte per Moussavi. I mullan sono chiaramente divisi, e molti di quelli che non parlano non lo fanno per paura di rappresaglie da parte di Khamenei. Se non ci fosse questa paura è certo che la parte maggiortaria dei mullah si schiererebbe con il movimento.

Un ultimo punto è rivolto a coloro che hanno detto "non siamo stati presi in ostaggio noi, e non siammo i poliziotti del mondo". La mia domanda è: che cos'è il parlamento europeo? Non rappresenta forse una porzione dell'umanità? Se la vostra pace è in pericolo, noi stessi in Iran ne subiremmo le conseguenze. E se è in pericolo la nostra democrazia, ne va della vostra pace. Noi, riassumendo, chiediamo due o tre cose:

1) Occupatevi di questa cosa. Non pensate che si tratta di un problema tra i passeggeri di un aereo e dei dirotattori: questa cosa vi riguarda.

2) Sanzioni intelligenti. Oltre a Nokia sembra che anche la Siemens abbia venduto al governo iraniano materiale per spiare le comunicazioni coi cellulari. La gente è spiata mentre manda gli SMS. Chiediamo che quanto meno non venga venduto materiale per la repressione. Queste compagnie vanno messe sotto pressione.

3) La copertura mediatica. Ad esempio la BBC: potrebbe fare ciò che fece 30 anni fa mettendo un microfono davanti a Khomeini ed aiutandolo nella rivoluzione contro lo Shah. Perché oggi non fa lo stesso con Moussavi? Per quale ragione avete sviluppato di colpo oggi tutta la discrezione che non avevate 30 anni fa? Io credo che una buona copertura mediatica consentirebbe all'opposizione popolare di informarsi "di rimbalzo" utilizzando internet, le TV satellitari etc.

Concludendo: noi non chiediamo due lettere di auspicio per il rispetto dei diritti umani, che diventeranno immediatamente un ricordo storico. Non dimentichiamo il motivo per cui da 50 anni il popolo iraniano non si sente amico del Regno Unito e degli USA: il colpo di stato contro Mosaddegh è la ragione per cui si è diffuso un sentimento di antipatia verso l'occidente ed in particolare verso questi due paesi. Così il regime islamico ha avuto gioco facile a cavalcare questo sentimento. Cercate di evitare che questo accada nuovamente.
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