giovedì 18 giugno 2009

Sitting here in my safe euproean home - Manifesto del blog

Io non amo i morti.

I morti non sono allegri. Non chiacchierano con te, se non talvolta nei sogni, ma non è la stessa cosa. Non ridono alle tue battute. Restano lì immobili. Poi iniziano a decomporsi, e puzzano.

Odio la gente che fa diventare morti i vivi. Subito dopo odio chi istiga i vivi perché diventino morti. Soprattutto quando dice di farlo per una nobile causa, generalmente la sua, mentre se ne sta accuratamente dietro le linee a incassare il dividendo. Perciò non c'è nulla di più lontano dalla mia mente quanto l'idea di pretendere, anzi anche solo di sperare nel coraggio altrui, seduto qui nella mia sicura casa in Europa.

Ci sono uomini e donne in Iran che rischiano la vita, il carcere, il futuro, o anche solo degli schiaffi, per resistere a un colpo di stato di una sfrontatezza inaudita. Io non spero che vadano fino in fondo. Io non spero che siano intransigenti. Io non spero che lottino coraggiosamente hasta la victoria eccetera. Non spero che rovescino la repubblica islamica, che instaurino il socialismo o la liberaldemocrazia. Voglio solo che ottengano ciò che desiderano.

Se desiderano solo una repubblica islamica onesta con un presidente diverso, io la desidero per loro. Se desiderano lottare gridando Allahu Akbar ogni notte, io gli auguro corde vocali potenti. Se vogliono solo dare al colore verde dell'islam un significato un po' meno sinistro di quel che succede da trent'anni a questa parte, penso come loro che sia giunta anche l'ora.

Non ho torti da vendicare io. Ciò che mi è stato fatto di male dalla teocrazia islamica, alla fine mi ha fruttato una moglie e due figli meravigliosi. Come si fa ad avere dell'acredine se si è soddisfatti della propria vita?

Sono loro che hanno sofferto mentre il mio principesco culo se ne stava al caldo in Italia. Se devono vendicarsi o se devono perdonare, lo decideranno loro.

Oggi s'è corso il rischio di una strage.

Il governo golpista aveva organizzato una raduno in contemporanea ad una manifestazione di oppositori, entrambe previste per la stessa ora in via Vali Asr. Il direttivo di Moussavi ha esplicitamente parlato di "trappola mortale": i miliziani avrebbero avuto intenzione di fare una strage, cinquecento, seicento morti per fare in modo che nessuno uscisse più di casa.

Con l'aiuto di Dio e di alcuni telefoni cellulari il rischio è stato neutralizzato. La manifestazione degli oppositori è stata avvisata per tempo e ha cambiato luogo di incontro e percorso. Così fino ad ora non ho notizia di una strage. Tutto sommato oggi è stata una buona giornata.

Ora al lavoro, per quel che serve.

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